Agguato ai Fedayn per rubare lo striscione: 33 ultras serbi indagati per rapina e lesioni

Trentatré ultra serbi sono indagati per rapina e lesioni in merito all'agguato del 4 febbraio 2023 ai tifosi romanisti, picchiati a piazza Mancini dopo la partita tra Roma ed Empoli allo Stadio Olimpico. L'obiettivo era quello di rubare lo striscione dei Fedayn, distrutto poi il 18 febbraio allo Stadio Maracanà di Belgrado.
Come riportato da la Repubblica, agli ultras accusati di aver organizzato l'assalto in stile paramilitare, i poliziotti sono arrivati tramite il cellulare di un ragazzo serbo, perso quella sera proprio in piazza Mancini. Da lì gli inquirenti hanno ricostruito gli spostamenti dei tifosi e soprattutto la dinamica dell'agguato dei tifosi della Stella Rossa, venuti appositamente da Belgrado proprio per rubare lo striscione.
In quell'occasione erano rimasti feriti due tifosi giallorossi. Gli ultras della Stella Rossa si sono accaniti sul ragazzo che portava il borsone con lo stendardo, che in quel momento era in procinto di caricare in macchina. Da lì l'attacco con spranghe e bastoni, culminato poi con il furto e la fuga. Un agguato ben studiato, dove le vie di fuga erano state controllate già nel pomeriggio, e che ha colto di sorpresa il gruppo dei Fedayn. Da lì, la procura, ha aperto un fascicolo d'indagine, tentando di risalire ai tifosi serbi.
Due le ipotesi riguardo il motivo che ha spinto gli ultras della Stella Rossa di Belgrado a venire a Roma appositamente per rubare lo striscione dei Fedayn: la prima, che fosse un modo di fare un ‘favore' ai tifosi napoletani, con cui i giallorossi si scontrarono nell'autogrill di Badia del Pino. La seconda, per il gemellaggio con i Bad Blue Boys della Dinamo Zagabria, con la quale esiste una storica rivalità (se non odio) con i Delije della Stella Rossa.